25 novembre 2023

“RAPSODIA IN DONNA – ATTO UNICO PER DONNE IN TRANSITO”

Introduzione alla serata a cura di UNIONE DONNE DEL TERZOMILLENNIO ODV

Progetto ideato nel contesto delle iniziative dedicate alla “Giornata Mondiale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne

Promosso da: “Unione Donne del 3°Millennio ODV” –  Centro Donne Contro la Violenza -,      Ass. Cult. “J. Scicluna” e Sala Scicluna

Invito da parte delle donne della Proloco di San Benigno Canavese e Comuni limitrofi della Provincia di Torino “CONOSCERE LA VIOLENZA E CHI L’ACCOGLIE”

 

Nei seguenti giorni:

  • 24 Novembre ore 21,00 l’evento si terrà nella palestra della scuola di San Benigno Canavese.
  •  25 Novembre alle ore 20,45: a Teatro in Sala Scicluna

 

A CURA DI:

Marilla Baccassino – Presidente dell’associazione “Unione Donne del 3°Millennio ODV” e Coordinatrice del Centro donne Contro la Violenza – Consultorio Giuridico, Psicologico/Psicoterapeuta e Pedagogico

Katia Capato – Regista e Direttrice Artistica di Sala

Info e Contatti:

Unione Donne del 3°Millennio ODV  

Via Vanchiglia, n.6 – 10124 Torino tel. 011 263 9710 

donneterzomillennio@gmail.comwww.unionedelledonne.org

 

Comune di San Benigno Canavese nell’Istituto scolastico

 

Sala Scicluna:

cell 347 4002314 | e-mail: salascicluna@libero.it

fb:https://www.facebook.com/SalaScicluna – instagram: https://www.instagram.com/sala_scicluna/

sito: https://www.nuovecosmogonieteatro.com/index.php/it/

SALA SCICLUNA – VIA RENATO MARTORELLI, 78 IN BARRIERA DI MILANO TORINO NORD INTERNO CORTILE

Prenotazione:

Messaggio classico oppure whatsapp

al cell. + 39 3474002314   

Obiettivi:

L’Associazione “Unione Donne del 3°Millennio ODV” e Il Centro Donne Contro la Violenza – operante nella Città di Torino, insieme all’ Associazione Culturale Jospeh Scicluna, ha avviato una stretta collaborazione con Sala Scicluna, spazio dedicato al Teatro, alle Arti e alla Formazione, diretto da Katia Capato (attrice e regista). Situato in Barriera di Milano, quartiere considerato tutt’oggi nevralgico, incontra il “desiderio” antico dell’UnionedelleDonne di Torino di lavorare per migliorare la vita di tutt*. Tale collaborazione è un bel modo per “incontrare” la cittadinanza cosiddetta di “periferia”. Luogo accogliente dove scambiarsi “parola” e creare nuove relazioni, nuovi legami sociali con l’intento di allargare, sul piano culturale delle Pari Opportunità, la conoscenza dell’Altra, dell’Altro; considerato che un vivere sociale meno conflittuale, civile e democratico, è necessario per ognuna, ognuno di Noi.

Descrizione del progetto:

Perché un Centro Donne Contro la Violenza

Consultorio giuridico, psicoterapeutico e pedagogico? Il Centro è nato per dare un punto di riferimento a tutte le donne in “momentanea difficoltà” una disponibilità dichiarata dalle donne dell’UDI. L’Associazione negli anni si è evoluta – attraversando la storia del nostro paese – creando e ricreando condizioni di pari opportunità, emancipazione e libertà per le donne, dove ciascuna è responsabile di sé partecipe e protagonista della vita pubblica. (Agendo la democrazia sostanziale come principio che poggia su regole condivise, sul rispetto della persona e delle persone, attraverso l’apporto di tutte e tutti B.G.Serra) Noi di Torino ci siamo dato un nuovo Statuto e nuova Denominazione: Associazione “Unione Donne del 3°Millennio ODV” perché noi oggi viviamo e oggi siamo qui a raccontarlo. E’ una Struttura democratica, senza scopo di lucro: non facciamo mercato né della vita né del corpo delle donne.

Informare sui Centri AntiViolenza è per noi un dovere.

Prevenire contro ogni forma di violenza è una Azione Positiva e fa parte del nostro agire. Il Centro Donne Contro la Violenza ha molte opportunità da offrire. E’ soprattutto un aiuto, per le donne che vivono in situazioni di disagio e difficoltà nel loro vivere quotidiano. Si percepiscono fragili e confuse eppur tuttavia hanno individuato una possibilità di aiuto; aiuto necessario per uscire da una “posizione” uno spostamento, un punto di vista più ampio, una dimensione che fa pensare ad un futuro, ad un convivere diverso.

La non autonomia economica, la solitudine, l’isolamento, affettivo, il fallimento di un rapporto, di un progetto di vita, progetto di lavoro, progetto formativo per riprendersi, la presenza dei figli, sono molti e complessi i motivi che conducono le donne ad una situazione di profondo disagio e sconforto. Abbiamo incontrato in questi anni molte donne.

Alcune arrivano sfiduciate e, all’apparir, quasi rassegnate ad un futuro incerto di “frustrante precarietà” vissuto nella loro singolarità che fa parlare delle tante, crisi, altre arrabbiate o, in silenzio per pensare o trovare le parole per dirsi, per riconoscersi e riconoscere l’Altra che è in attento ascolto. Accettare l’inedito che “arriva”, ciò che l’Altra ci porta con il suo “dire”, bisogna saperlo leggere, capirlo, darsi del tempo, prendersi la responsabilità di promuovere un percorso, un progetto di uscita da una “posizione” di violenze subite, insieme tutto questo si può realizzare. E’ difficile qui descrivere l’incontro, un colloquio che ha bisogno di tempo…lento e la narrazione diventa sempre più carica di verità vissute e, lo sguardo, il sorriso appare su un volto più rilassato, fiducioso. Solo allora la “parola” liberamente restituisce all’altra le sue “risorse” e punti di forza necessari per un nuovo inizio, per una nuova vita. Inoltre, promuovere l’empowerment individuale, è importante. Lavorare in modo attivo e partecipato è utile per riuscire ad integrarsi e ad agire nell’incontro creando una coesione di scambi emotivi e di esperienze personali che permettono di creare momenti di solidarietà e un “luogo” che accoglie la “parola” come mezzo per esprimere la propria sofferenza. Lasciando raccontare di sé, man, mano si capisce l’atavica confusine che c’è in ognuna, e questa trova “posto” se la storia torna a loro con diverso significato e con un consapevole desiderio di cambiamento a partire dal quotidiano e da come comportarsi nell’incontro con l’Altro/o, da sé.

Abbiamo da sempre una collaborazione con il Centro Psicanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei- onlus

Inviamo mamme e bambini (che vivono una separazione un po’ complicata) al Centro Nodi. Un luogo dove la famigliola si può ritrovare e pensare a giorni e momenti più sereni.